Un intreccio di storie: dalla complessa relazione dell’anarchismo tra il XIX e il XX secolo con i movimenti di liberazione nazionale a uno dei tanti genocidi negati e alla solidarietà rivoluzionaria che le frontiere non riuscirono a spezzare. Un contributo contro l’oblio che riporta alla luce le appassionate vicende del poco conosciuto movimento anarchico di Armenia e dei suoi rapporti con quello russo, bulgaro e francese. A metà strada tra Oriente e Occidente, la vita degli anarchici e delle anarchiche del Caucaso ci lasciano un’eredità significativa, ancora utile per analizzare la realtà attuale nella lotta per costruire un mondo nuovo.
Jordi Maíz è professore di Storia alla UNED delle Baleari. Si dedica con articoli, saggi, conferenze alla divulgazione dei processi storici rivoluzionari e antiautoritari e collabora a vari progetti culturali di orientamento libertario. Tra le sue ultime pubblicazioni: Contra l’estat (Ateneu Lo Tort, 2019), El Otoňo de Kropotkin (LaMalatesta Ed., 2018) e Contro lo mal govern (Atenau Lo Tort, 2017). (128 pp., 10 euro)
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